Taranto, 3 settembre 2023. Esordio amaro per il Foggia del neo tecnico Cudini. La sconfitta dei rossoneri matura nella ripresa dopo un primo tempo sicuramente bruttino ma decisamente equilibrato, dove i rossoneri hanno sicuramente fatto meglio degli avversari. Nella ripresa i cambi effettuati da Capuano sono risultati decisivi ma il Taranto ha avuto la fortuna di sbloccare il risultato nell’unico modo possibile: su palla inattiva. Nell’occasione la difesa è stata poco attenta e sotto di un gol ha subìto anche il raddoppio quand’era proiettato in avanti alla ricerca del gol del possibile pari. A nostro parere, con un po’ di fortuna si poteva tornare a casa con un punticino. Il Taranto non si è dimostrato superiore agli avversari. Che, comunque, hanno dalla loro parte numerose attenuanti e quindi andranno valutati più in là. Non prima di un mesetto. La squadra è stata assemblata da poco ed ha necessità di “giocare” per poter assimilare e mettere in pratica il credo calcistico del suo Mister. Il tempo a disposizione però non è molto e Cudini dovrà fare gli straordinari per provare ad amalgamare gli uomini a disposizione e schierare una squadra che possa dare le soddisfazioni che la piazza si aspetta. Ci sarà da lavorare. Tantissimo, soprattutto nella costruzione offensiva, risultata troppo macchinosa e prevedibile. Con l’ingresso di Peralta il reparto ha beneficiato dell’inventiva e della tecnica dell’argentino ma lì davanti il peso specifico era piuttosto basso. Come annunciato nella conferenza pre partita, Mister Cudini, ha confermato il 4-3-3, preferendo in porta Dalmasso. In difesa con la squalifica di Garattoni ha dato spazio a Salines, Carillo, Marzupio e Rizzo. A centrocampo ha affidato il ruolo di play a Marino, con Di Noia e Martini a supporto. In avanti fiducia a Tounkara con Schenetti e Tonin. Pronti via e le due squadre giocherellano al piccolo trotto allo scopo di studiarsi tatticamente, evitando il minimo errore. Dopo 12’ Cudini deve rinunciare a Martini per infortunio e gli subentra Vezzoni. Lo schieramento rossonero evidenzia una buona organizzazione nonostante tutte le difficoltà dovute alla tardiva composizione della rosa e risulta coordinato nelle distanze tra i reparti. Il Taranto attende e fa fatica a trovare un qualsiasi modo per penetrare nella difesa rossonera. La gara stenta a decollare anche perché le due difese fanno buona guardia e l’inventiva è quasi assente. Di tanto in tanto gli ospiti provano timidamente a proporsi in zona offensiva, senza però procurare particolari apprensioni. Sul finire della prima frazione la gara sale leggermente di tono. La prima conclusione è di marca rossonera con Schenetti (42’) fuori bersaglio. Lo imita Zonta (45’) senza impensierire Dalmasso. Infine, nel recupero, Carillo (47’) di testa non inquadra lo specchio della porta. Dopo 3’ di recupero il Sig. Arena manda le due squadre negli spogliatoi. Al ritorno in campo Cudini inserisce Peralta per Tounkara e anche Capuano ne cambia due. Peralta aggiunge vivacità e fantasia in chiave offensiva ma non basta. Al 12’ si rende subito pericoloso con una conclusione deviata provvidenzialmente da un difensore ionico. Con la gara così bloccata sullo 0-0 soltanto un episodio a gioco fermo potrebbe far pendere il risultato a favore di una delle contendenti. Ed è il Taranto, dalla battuta del terzo angolo, ad approfittare per portarsi in vantaggio. Ferrara crossa sul secondo palo e la palla termina sui piedi di Antonini (20’) che la stoppa e in semi girata la manda alle spalle di Dalmasso. Il Foggia prova a reagire. Rizzo mette la sfera sulla testa di Tonin (27’) ma l’occasione non viene sfruttata. Cudini inserisce anche Embalo per Schenetti. Ancora Tonin (31’) conferma di non avere nel colpo di testa le sue migliori armi. Capuano ricorre ancora alla panchina e i cambi lo premiano nuovamente. I neo entrati Samele e Kanoute sono elementi di prim’ordine e nell’azione del 2-0 lo mettono in evidenza, chiudendo così i conti. E’ proprio il “foggiano” Samele a pennellare la sfera per Kanoute (40’) che, tutto solo e a porta spalancata, non deve affannarsi per appoggiarla in rete. E’ il gol che spegne definitivamente le speranze dei rossoneri di poter acciuffare il Taranto. Ch’erano, a dire la verità, già poche.
TARANTO-FOGGIA 2-0
TARANTO (3-5-2): Vannucchi 6; Heinz 6, Antonini 7, Enrici 6; Romano 5.5 (7’ st Panico 6), Calvano 6 (38’ st Papaserio sv), Bonetti 5 (1’ st Fiorani 6), Zonta 5 (1’ st Kanoute 7), Ferrara 6.5; Bifulco 6, Cianci 5.5 (31’ st Samele 6.5). In panchina: Loliva, Di Serio, Riggio, Kondaj, Orlando, Capone. All.: Capuano 6.5.
FOGGIA (4-3-3): Dalmasso 5.5; Salines 5.5, Carillo 5.5 (44’ st Antonacci sv), Marzupio 6, Rizzo 6; Martini sv (12’ pt Vezzoni 5.5), Marino 6, Di Noia 6 (44’ st Vacca sv); Schenetti 6 (27’ st Embalo sv), Tounkara 5 (1’ st Peralta 6), Tonin 5. In panchina: Cucchietti, De Simone, Pazienza, Agnelli, Fiorini, Papazov, Rossi, Brancato. All.: Cudini 5.
ARBITRO: Arena di Torre del Greco 6.
RETI: 20’ st Antonini, 40’ Kanoute.
NOTE: serata gradevole. Spettatori 10.000 circa. Ammoniti: Antonini, Di Noia, Calvano, Carillo, Ferrara, Fiorani. Angoli: 6-4 per il Foggia. Recupero: 3’, 6’.