𝗡𝗼𝗻 𝘀𝗮𝗿𝗼̀ 𝗽𝗶𝘂̀ 𝗹'𝗮𝗹𝗹𝗲𝗻𝗮𝘁𝗼𝗿𝗲 𝗱𝗲𝗹 𝗙𝗼𝗴𝗴𝗶𝗮 ! 𝗠𝗶𝘀𝘁𝗲𝗿 𝗥𝗼𝘀𝘀𝗶, 𝘀𝘁𝗮𝗻𝗰𝗼 𝗲 𝗱𝗲𝗹𝘂𝘀𝗼 𝗱𝗮𝗹𝗹'𝗮𝗺𝗯𝗶𝗲𝗻𝘁𝗲, 𝘀𝗶 𝗱𝗶𝗺𝗲𝘁𝘁𝗲

Foggia, 20 giugno 2023. Come previsto è divorzio tra  Delio Rossi e il Calcio Foggia 1920. E’ stato lo stesso, ormai ex allenatore rossonero, a comunicarlo questo pomeriggio nell’apposita conferenza stampa indetta presso la Sala Fesce dello Zaccheria. “E’ tempo di bilanci – ha esordito il Mister. E’ da un mese e mezzo ormai che non parlo. Non mi siete mancati. Il silenzio stampa è stato un atto dovuto per tenere la squadra lontano da qualsiasi distrazione. Quello che ha fatto la squadra sta sotto gli occhi di tutti. Sono arrivato a Foggia  a quattro turni dalla fine, su chiamata di Sapio che non conoscevo. Al  Foggia non potevo dire di no. L’incontro con Canonico è durato 10’ per accordarci. Non ho creato problemi  dal punto di vista economico. Ho chiesto un gruppo di lavoro e un tot economico con vitto e alloggio per me e il mio collaboratore Fedele Limone. Il mio contratto sarebbe scaduto al 30 giugno 2024 poiché non aveva senso allenare per sole quattro partite e poi lasciare. Soprattutto per un discorso di credibilità nei confronti dei calciatori. Avevamo un accordo che prevedeva di risentirci alla fine del campionato per fare un bilancio e valutare cosa fare in futuro. Dal mio arrivo a Foggia ho sospeso i rapporti con tutti. Zero contatti con amici e parenti. Ho  lavorato 24 h al giorno, pensando esclusivamente alla squadra. Una vita da recluso. Questo è il mio modo di fare calcio. Soprattutto poi in questa città dalla quale ho ricevuto tantissimo. Abbiamo cullato un sogno che non è finito come avrei desiderato. Ringrazio il Presidente per avermi dato la possibilità di allenare il Foggia. Ma ringrazio essenzialmente i ragazzi. Specialmente dal punto di vista morale. Non avete idea di ciò che hanno passato in questa stagione. Quattro cambi di  allenatori. Senza un campo di allenamento. Non fermandosi mai e scendendo in campo nonostante  problemi fisici. Subendo poi anche le contestazioni spesso in modo ingeneroso. Non ultima proprio ieri con l’auto di Di Pasquale presa a pistolettate. Da parte mia dico che mi sono messo a disposizione del gruppo che si è dedicato completamente a me. Credendoci fino alla fine. Ringrazio poi il mio  vice, Fedele Limone, tutto lo staff e quelli che hanno permesso di cullare il sogno. Non siamo purtroppo arrivati a centrare il traguardo per motivi che esulano dal mondo del calcio. Le motivazioni le posso immaginare ma preferisco tenerle  per me. In ogni caso vi comunico che l’anno prossimo non sarò l’allenatore del Foggia. Anche se fossimo andati in B la decisione non sarebbe cambiata. Qui, a Foggia non riesco ad essere razionale. Sono troppo legato affettivamente all’ambiente e non posso vivere da recluso per un altro anno. Non sarebbe corretto per me e per la mia famiglia. Per svolgere questo mestiere bisogna essere sereni. Sono un combattente ma troppo coinvolto a Foggia per poter svolgere il mio ruolo serenamente. Quando ho accettato la panchina pensavo di riuscire ad essere sereno. Vivendo la situazione però mi sono reso conto che mi ero sbagliato. Al rientro in città lunedi mattina ho avvisato la società della mia decisione. Sicuramente Il Foggia troverà un allenatore anche più bravo di me e che abbia meno rapporti col territorio. Che sia più distaccato. Io sono troppo coinvolto. Sono e resterò sempre tifoso del Foggia. Grazie a tutti”. Le forti contestazioni  dopo la sconfitta per 4-1 nella gara di andata dei playoff col Cerignola e il danneggiamento dell’autovettura del capitano Di Pasquale hanno pesato tantissimo sulla decisione estrema del Mister. Che poi, sollecitato dai cronisti continua: “Esternamente ci vedono brutti sporchi e cattivi. Ci vedono male ma in città non facciamo nulla per riscattarci. Non mettiamo in mostra le nostre eccellenze. Se continuerò ad allenare ? Questo non lo so. Sicuramente non sarò più sulla panchina del Foggia. Qui c’è un tifo estremamente passionale che forse non lo trovi neanche in categorie superiori. Ma ho visto anche qualcosa che è andata oltre il tifo. E non mi ha fatto piacere. Accetto il dissenso, la contestazione ma la sopraffazione, la violenza, non posso accettarle. Non si deve arrivare a minacciare fisicamente le persone. Non è questo il modo civile di dissentire. Le due finali perse col Lecco ? Mi è  spesso capitato di vedere situazioni poco chiare ma nelle due partite col Lecco ho assistito a episodi unilaterali. Tutti giudicati in maniera univoca a favore degli avversari. Mi fermo qui perché non ho elementi né voglio passare per vittima per non aver vinto. Ho preso atto però che c’è stato qualcosa che non è girato sul piano della regolarità. Persino quando al 45’ sono stato espulso senza una giustificazione valida. Dalla panchina solitamente non giudico però, onestamente, il rigore non dato a Frigerio nel match d’andata e la conseguente mancata espulsione a Lepore era un fatto lampante. Magari il rigore poi lo sbagli pure ma continui a giocare in superiorità numerica. La squadra non ha avuto ciò che meritava. Detta così sembra una scusante ma se mi viene chiesto l’episodio che mi ha fatto imbufalire di più è quello raccontato”. Si volta pagina quindi nel Calcio Foggia. L’ennesimo ribaltone, a cominciare dalla panchina. Allenatori che vengono e vanno. Che dalla piazza foggiana, tanto bistrattata traggono vantaggi per spiccare il volo per “lidi” migliori. Delio Rossi è stato benvoluto a Foggia. Da calciatore e da allenatore. Ha fatto vivere un sogno alla piazza rossonera. E’ indiscutibilmente vero ! Ma avrebbe dovuto dire fino in fondo la verità sulle cause del suo paso indietro. D’altra parte non sono supposizioni ma le contraddizioni emerse dalla stessa conferenza stampa. La palla ora passa alla Società, spiazzata dalla mossa dell’allenatore che, in forte ritardo, dovrà procedere alla scelta affrettata del nuovo Mister e all’allestimento della rosa da mettergli a disposizione. Cosa ne sarà del Calcio Foggia 1920 ? Lo scopriremo alla prossima … puntata.

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Segnalazioni : Gerardo Leone